Bambini e adolescenti

L’Arte Terapia interviene come linguaggio privilegiato che può aiutare il bambino e l’adolescente ad esprimere la sua situazione difficile, con un approccio rispettoso e piacevole insieme, nella direzione della risoluzione del conflitto interno.

DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO

I DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) compaiono frequentemente in età scolare compromettendo l’autosufficienza nell’apprendimento del bambino poiché interessano abilità specifiche come, ad esempio, lettura, scrittura e capacità di contare).

Si parla di dislessia, disortografia e discalculia, disturbi che appartengono alla classe dei Disturbi Evolutivi Specifici e si verificano in soggetti che, pur dotati di intelligenza e capacità fisiche e mentali nella norma, hanno bisogno di un sostegno specifico in ambito scolastico per affrontare e superare queste problematiche.

La Legge 170/2010 riconosce questi disturbi e garantisce il diritto allo studio degli alunni con DSA attraverso molteplici strumenti compensativi e dispensativi in forma di percorsi scolastici individualizzati. Il percorso verso l’autonomia nello svolgimento delle attività scolastiche comporta spesso per il bambino costi elevati in termini di vissuti emotivi.

Scarsa autostima e difficoltà nella costruzione dell’identità personale, percepirsi “diverso” e non integrato nel gruppo, senso di scoraggiamento di fronte alle sfide che la scuola pone possono essere efficacemente espresse ed elaborate attraverso l’Arte Terapia.

La particolarità del setting arte terapeutico, di essere accogliente e non giudicante, può permettere al bambino con DSA di trovare uno spazio altro dove percepirsi capace e costruire gradatamente autostima e identità. In questi casi il percorso di sostegno emotivo attraverso l’Arte Terapia si può svolgere in collaborazione con il Logopedista che si occupa della risoluzione delle difficoltà di apprendimento e comunicazione del bambino.

TRAUMI DI NATURA PSICOLOGICA OD ORGANICA

Nei traumi di natura psicologica od organica (traumi psichici, malattie croniche, ospedalizzazioni, situazioni di handicap), l’Arte Terapia può aiutare il bambino ad esprimere ed elaborare in maniera simbolica ciò che può aver interferito nel processo di sviluppo fisiologico determinando blocchi emotivi e ed evolutivi.

Già a partire dai 18 mesi di età il bambino è in grado di esprimersi attraverso il disegno, si parla infatti di “fase dello scarabocchio”, che dura approssimativamente fino ai 36 mesi, durante la quale l’interesse maggiore del bambino è l’esperienza cinestesica, ovvero, la graduale consapevolezza del “piacere di lasciare una traccia” (Piaget) attraverso il movimento del corpo.

Al termine di questa prima fase espressiva creativa nel bambino compare il pensiero simbolico che gli consente una prima classificazione del mondo che lo circonda mediante forma, colore, grandezza. Gli scarabocchi tracciati sul foglio diventano “significanti” ossia contengono elementi fondamentali del pensiero immaginativo.

Tale processo è innato in ogni individuo, per questo è facilmente comprensibile come l’espressione artistica possa costituire una via privilegiata e istintiva per consentire al bambino di comunicare ciò che a parole ancora non è in grado esprimere.

L’Arte Terapeuta accompagna il bambino in questo delicato percorso ampliando le sue capacità espressive attraverso l’offerta di materiali artistici di diversa natura e significato, in grado di sollecitare sensazioni primarie, tattili, emotive e simboliche, con l’obiettivo di elaborare e reintegrare traumi e conflitti.

DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO

I disturbi dello spettro autistico (ASD-Autistic Spectrum Disorder: Sindrome di Asperger, Sindrome di Rett e affini) sono disturbi generalizzati delle sviluppo caratterizzati dalla compromissione di aree funzionali come la comunicazione verbale e non verbale, l’interazione sociale, l’immaginazione e il repertorio di interessi.

Sintomi tipici sono i comportamenti ripetitivi, gli aspetti ossessivo-compulsivi, la difficoltà a gestire le emozioni con conseguenti accessi di rabbia e aggressività oppure di eccessiva passività fino all’aprassia motoria e all’ipotonia. La gamma emotiva di un bambino affetto da autismo è comunque estremamente ricca e variegata, nonostante alla superficie sembri prevalere il tratto introverso e chiuso del ritiro autistico.

L’Arte Terapia nel trattamento dell’autismo si pone come luogo rassicurante, accogliente e non giudicante, dove il bambino può sperimentare se stesso, in relazione all’ambiente interno ed esterno, con una tecnica rispettosa del complesso meccanismo difensivo che egli attiva per difendersi dall’ansia che la relazione con se stesso e con l’altro può scatenare.

La figura dell’Arte Terapeuta in un setting rivolto all’autismo si pone in ascolto dei bisogni più veri e profondi del paziente “come una madre buona che sa entrare in empatia con il loro mondo, così da permettere al loro Io difeso, rattrappito e lacerato, di sviluppare tutte le sue potenzialità” (E. Tribulato, 2013).

CONFLITTI FAMILIARI E SEPARAZIONI

Conflitti familiari, separazioni o, ancora, malattie o eventi gravi che possono colpire le figure genitoriali sono situazioni traumatiche che possono presentarsi nella vita e ledere il senso di sicurezza e la percezione di “base sicura”, indispensabili per un equilibrato sviluppo psicologico del bambino e dell’adolescente.

Senso di solitudine e perdita, sentimento di angoscia difficile da esprimere e idee di colpa sono vissuti che possono causare diversi disturbi somatici, come ad esempio enuresi e alterazioni ritmo sonno-veglia, regressioni a fasi precedenti dello sviluppo e problemi relazionali che spesso si traducono in difficoltà scolastiche e comportamentali.

L’Arte Terapia permette di stabilire un dialogo che precede parola e pensiero razionale, aprendo la via al nucleo emotivo e istintuale della personalità, accedendo a contenuti che ancora non sono esprimibili a parole o attraverso il pensiero simbolico.

Ciò può risultare particolarmente utile e adeguato in un percorso di sostegno emotivo e attivazione di resilienza, quando eventi infausti colpiscono età fragili e delicate come le prime fasi della vita.

I DISTURBI PSICO-RELAZIONALI DELL’ETÀ EVOLUTIVA

I disturbi psico-relazionali dell’età evolutiva (rabbia, aggressività, sintomatologia ansioso-depressiva, problematiche legate all’autostima e all’identità) compaiono frequentemente nell’adolescenza, delicata e complessa fase della vita caratterizzata da importanti cambiamenti che coinvolgono l’adolescente su diversi piani: fisico, mentale, emozionale e comportamentale.

Si osservano tre fasi contraddistinte da comportamenti e vissuti differenti, una iniziale coincidente con gli anni della scuola media (12/14 anni) e due successive che interessano gli anni del liceo (intermedia 15/16 anni e finale 17/19 anni).

Ognuna di esse merita particolare attenzione poiché le sensazioni e i vissuti posso essere talmente potenti da interferire sulle normali attività della vita quotidiana dei ragazzi come l’andamento scolastico e il rapporto con i pari. La ricerca della propria identità, percepita separata dal nucleo familiare e dai suoi affetti e figure di riferimento, risulta essenziale per l’adolescente, così come così come lo sfidare le regole e mettersi alla prova per misurare limiti e confini.

Spesso l’incapacità di percepire adeguatamente il pericolo mette a rischio l’incolumità degli adolescenti, così come il bisogno di identificazione con i pari può portare chi è più fragile a seguire e identificarsi con comportamenti sbagliati o a essere preda di situazioni di bullismo.

L’Arte Terapia può permettere all’adolescente di esplorare la propria identità in un setting sicuro e protetto, dove anche le emozioni e i vissuti più estremi e disturbanti possono essere sublimati attraverso l’uso dei materiali artistici e il lavoro creativo.

Lavori creativi di grandi dimensioni con materiali tradizionali e non convenzionali,  dove il corpo entra di diritto nel processo, possibilità di esplorare rabbia e frustrazione attraverso attività manuali dove anche rompere, trasformare, distruggere e ricostruire è consentito, possono aiutare l’adolescente ad affrontare con equilibrio e consapevolezza questa delicata fase evoultiva.

DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

Nei DNA (Disturbi della Nutrizione e Alimentazione, secondo il DSM 5) si assiste a un’eccessiva preoccupazione per il peso e la forma del corpo tali da alterare le abitudini alimentari fino al punto da mettere seriamente in pericolo la salute e la vita di chi ne è affetto.

Questi disturbi compaiono prevalentemente durante l’adolescenza ma sono noti casi di esordio precoce che coinvolgono bambini della scuola primaria. I comportamenti caratteristici di chi soffre di DNA comprendono digiuno, restrizione dell’alimentazione, bulimia e vomito auto-procurato fino ad arrivare all’ingestione impropria di diuretici e lassativi o a costringersi a un’attività fisica smodata per contrastare l’aumento di peso.

I principali Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione sono classificati in Anoressia Nervosa (AN), Bulimia Nervosa (BN), Disturbo da Alimentazione Incontrollata definito attraverso l’acronimo BED, ossia, Binge Eating Disorder. Una caratteristica che accomuna i DNA, che può essere efficacemente trattata in un setting di Arte Terapia, è l’alterazione della percezione della propria immagine corporea per cui la persona che ne soffre viene influenzata negativamente in ogni aspetto della propria vita da un’idea di corpo e forma non congruente alla realtà ma sedimentata nella sua mente, in una situazione psicologica dove, di fatto, l’integrazione mente-corpo è interrotta.

Chi soffre di disturbi del comportamento alimentare attiva meccanismi difensivi di scissione, dissociazione, somatizzazione e identificazione proiettiva che interferiscono pesantemente in un lavoro terapeutico centrato solo sulla verbalizzazione.

L’utilizzo di un canale differente rappresentato da tutto ciò che un setting di Arte Terapia può mettere a disposizione (materiali, colori, immagini, terre, crete e oggetti) può rendere l’espressione emotiva più spontanea e diretta attraverso meccanismi più arcaici che non risentono dell’attivazione inconscia di difese egodistoniche.

L’Arte Terapia, sostanzialmente, attiva il coinvolgimento dell’individuo nella sua integrità mente e corpo comprendendo, non solo un lavoro mentale e intellettivo, ma anche percettivo e sensoriale, che ha lo scopo di rimettere in comunicazione soma e psiche che nei DNA vengono vissuti e ed esperiti come separati tra loro.